Come promesso durante la sua visita al presidio delle lavoratrici delle pulizie nella Base di Quirra l'on. Amalia Schirru ha presentato la seguente interrogazione:
Al Ministro della Difesa, al Ministro del
lavoro e delle politiche sociali
Per sapere premesso che:
da Gennaio 2011 gli appalti di pulizia delle basi militari
di Decimomannu, Capo Frasca, Capo San Lorenzo e Perdasdefogu sono affidati con
gare d'appalto della durata di uno o due mesi con costi ribassati anche del
quaranta per cento, con una conseguente decurtazione del salario per i
lavoratori (più o meno 750 euro al mese) in proporzione a una riduzione delle
ore di lavoro;
con l’interrogazione a risposta scritta n° 4/09986 del
14/2/2010 a firma dall’interrogante, si era già chiesto ai Ministri del Lavoro
e della Difesa quali iniziative
intendessero porre in essere per dare stabilità e superare l'incertezza
e precarietà in cui vivono da ormai troppi anni le duecento famiglie
interessate;
con la risposta del Ministro La Russa, arrivata tardivamente
solo il 28 Aprile 2011, si sottolineava - in sintesi - come il superamento
delle condizioni ostative alla ripetizione dei contratti citati, fosse legato
ai numerosi contenziosi in corso, instauratisi con ditte escluse all’epoca
dall'aggiudicazione degli appalti;
ad oggi i lavoratori delle pulizie del Comando R.S.S.T.A. Decimomannu Sezione Poligono Capo Frasca, Sezione
Deposito Armamenti di Serrenti, Distaccamento Aeroportuale di Elmas e Alghero,
dopo numerose gare d’appalto mensili sempre più al ribasso, si trovano nelle
medesime condizioni, ostaggio di diverse imprese che costringono l’amministrazione a non
affidare ad altri l’appalto, nonostante lo svolgimento dell’ennesima gara,
poiché si generi contenziosi tra l’Amministrazione committente e le imprese
appaltatrici e i lavoratori;
lo svolgimento di gare a distanze ravvicinate, quasi
mensili, ha tuttora effetti dirompenti sui lavoratori, trattamenti al ribasso
sulle condizioni economiche su quelle
normative e sul sistema delle protezioni sociali;
i tagli indiscriminati fatti dal Ministero della Difesa
vengono giustificati come unica ricetta possibile per sopperire alle gravi
difficoltà finanziarie che colpiscono il settore delle difesa ma di fatto
secondo la FILCAMS CGIL, uiltrasporti e la fisascat/cisl,
non è una soluzione possibile atta a risolvere i problemi nel breve e lungo
periodo: genera invece pesanti ricadute sul sistema degli appalti, con tagli ai
contratti in essere e con tagli sulle nuove gare d’appalto, che verranno sempre
di più indette con il sistema del massimo ribasso;
i lavoratori continuano a pagare il prezzo più alto e si
vedranno decurtato il loro già povero salario, e in molti casi perderanno del
tutto il loro umile ma dignitoso lavoro;
a quanto esposto, si aggiunge l’annoso problema dei gravi
ritardi nel pagamento delle retribuzioni ai lavoratori: gli occupati della Base
Interforze di Perdasdefogu e Capo San Lorenzo da tre mesi a questa parte non
percepiscono la loro retribuzione;
costringendo così i lavoratori ad estreme prese di posizione come i sit-in e i presidi
anche notturni davanti ai cancelli delle basi, come nel caso recente della
giovane donna accampata presso la base di Villaputzu;
tale situazione, come evidenziato anche dai sindacati, è generata sia dai lunghi ritardi della
committenza nel saldare le fatture alle aziende appaltatrici, sia dalle stesse
aziende che strumentalmente ritardano il pagamento delle retribuzioni, poiché
non vi sono regole cogenti che impongono alle aziende di rispettare il termine
di pagamento delle retribuzioni previsto dalle norme contrattuali;
come aggravante, per il caso specifico dei lavoratori della
base militare di Capo San Lorenzo – che attendono il pagamento degli stipendi
dal mese di Febbraio 2012 -, l’azienda di Campobasso vincitrice dell’appalto è
di fatto irreperibile e non risponde alle legittime richieste dei dipendenti e
dei rappresentanti sindacali;
i lavoratori e lavoratrici della base di Decimomannu e Capo
Frasca sono chiamati a firmare un nuovo contratto con una nuova ditta per la
durata di 15 giorni che vede la riduzione delle ore di lavoro mentre sono
ancora in attesa di recuperare gli arretrati delle retribuzioni dalle precedenti
ditte appaltatrici che in questi mesi si sono succedute;
di fatto i lavoratori - nella maggior parte dei casi
monoreddito, e soprattutto donne, alcune delle quali sole e con figli a carico
- si trovano costretti a indebitarsi per far fronte alla sopravvivenza propria
e della loro famiglia, aggiungendo alla precarietà dei contratti e all’esiguità
degli stipendi, l’incertezza di un futuro dignitoso e il rischio concreto della
vera povertà;
tutto ciò sollecita e necessita da parte dell’ attuale
Committenza, che conosce da anni la grave situazione in cui versano i
lavoratori e non interviene, né sotto forma di sensibilizzazione, né
formalmente, richiamando le aziende appaltatrici al rispetto tassativo dei
dettati contrattuali, misure urgenti di rescissione dei contratti e iniziative
sostitutive all’impresa inadempiente nel pagamento delle retribuzioni;
contemporaneamente l’Ente ha anche l’obbligo di adeguare i
capitolati speciali d’appalto che fissa nuovi e congrui prezzi a base d’asta,
regole ed obblighi delle parti contraenti, maggiore attenzione nella
compilazione elenco e scelta delle ditte da invitare all’appalto;
se i Ministri interrogati siano a conoscenza della grave
problematica in premessa e non ritengano di predisporre urgentemente il pagamento
diretto degli stipendi arretrati ai lavoratori; se il Governo non intenda
avviare urgenti iniziative per richiamare immediatamente ai propri obblighi le
Aziende appaltatrici, attivandosi in particolar modo per dare fine al
meccanismo fallimentare degli appalti bimestrali, che getta i lavoratori nella
precarietà e non offre garanzie di continuità ed efficienza dei servizi
all’amministrazione della difesa;
se il Governo non intenda avviare in merito le necessarie
verifiche e attività di controllo dando indirizzi precisi comunicazioni e
specificazioni ai relativi comandi militari, per l’indizione di regolari gare
d’appalto per l’affidamento dei servizi di durata triennali con le modalità
della miglior offerta economicamente più vantaggiosa, valutabile su elementi
diversi, dall’ubicazione in loco della sede legale-amministrativa, al merito
tecnico/organizzativo/funzionale e di qualità esplicitando e sottolineando
l’esclusione delle offerte anomale di ribasso rispetto alla prestazione e
remunerazione del personale, nel rispetto dei contratti nazionali, delle norme
per la sicurezza sul lavoro, e contributive previdenziali.
On.le Amalia Schirru
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