lunedì 4 luglio 2011

Assemblea sul tema "Quirra, quale futuro per Villaputzu?"...e per la Sardegna?




Venerdì 1 luglio 2011 nel Circolo del Partito Democratico di Villaputzu, alla presenza dell’On. Amalia Schirru e del Sindaco di Villasimius Tore Sanna, si è tenuta un’assemblea sul grave e attuale problema di “Quirra”.

L’Assemblea ha espresso una forte preoccupazione per l’emergenza ambientale senza precedenti in cui si trova attualmente Villaputzu ma che interessa tutti i comuni del Sarrabus e  i comuni della Sardegna in cui si esercitano attività militari.

L’Assemblea ritiene necessario che tutte le Istituzioni, ad iniziare dal Comune di Villaputzu per arrivare alla Regione Sardegna, facciano del cosiddetto “caso Quirra” una emergenza di tutta la Sardegna rivendicando dallo Stato un intervento immediato, senza aspettare le conclusioni della magistratura, teso al ripristino di condizioni ambientali ottimali per tutelare la salute e la biodiversità del territorio di Quirra.

È compito della Magistratura accertare le responsabilità penali ma, essendo l’attività del poligono militare un’attività di diretta competenza dello Stato è quest’ultimo che deve farsi carico, non solo  degli oneri finanziari necessari per la bonifica, ma anche degli indennizzi e dei risarcimenti per i danni ambientali, sanitari ed economici.

L’Assemblea ha sottolineato che nell’opera di bonifica e di riutilizzo del territorio gli attori principali della stessa debbano essere solo ed esclusivamente i cittadini senza deroga alcuna.

È stato evidenziato lo stato di crisi economica in cui si trova il territorio, a cominciare dal settore agro-pastorale che, oltre alla difficoltà di collocare sul mercato i propri prodotti, vede i pastori che hanno le loro aziende all’interno dell’area sottoposta a servitù costretti, a breve, a sgomberare le proprie aziende senza che attualmente sappiano dove andare o comunque conoscere quali siano le alternative possibili. Su questo è stata sottolineata una grave carenza da parte dell’Amministrazione comunale di Villaputzu.

È stata sottolineata anche la crisi delle imprese del settore turistico-alberghiero che hanno visto crollare le prenotazioni per questa stagione: si parla di un forte calo di prenotazioni con ripercussioni su tutto il settore economico.

È emersa la necessità della sospensione precauzionale di tutte le attività militari che siano causa di inquinamento per consentire una rapida conclusione delle analisi e degli studi.

È scaturito inoltre il diritto, a distanza da più di cinquant’anni dall’inizio della servitù, a rivedere e rinegoziare gli accordi con il Ministero della Difesa.

Considerato che il diritto alla salute non può essere, in nessun caso, barattato né in termini monetari né in termini di posti di lavoro, l’Assemblea ha evidenziato che, a partire dalla richiesta di un’indagine epidemiologica, bisogna che tutte le organizzazioni politiche e sociali siano promotrici di un’azione comune per rivendicare il diritto alla salute quale diritto primario ed inderogabile dei cittadini.

L’Assemblea chiede che:

1)           l’Amministrazione Comunale porti a conoscenza:

a)  quali siano i risultati delle analisi sinora effettuate e solleciti  l’indagine epidemiologica necessaria per conoscere lo stato di salute della popolazione;
b) alla luce delle dichiarazioni del Vicesindaco nella seduta del C.C. del 15 giugno scorso, quali siano le soluzioni alternative individuate nell’ipotesi di rigetto da parte del Tribunale dell’istanza di proroga dello sgombero delle aziende agro-pastorali;
c) venga dichiarato ufficialmente lo stato di crisi necessario per il riconoscimento delle richieste dei risarcimenti ed indennizzi e su questo impegna i consiglieri del PD a presentare un Ordine del Giorno al Consiglio Comunale;

2)        la Giunta Regionale deliberi maggiori ed adeguati impegni finanziari per affrontare l’emergenza immediata delle aziende agricole;

3)        entro la data prevista per lo sgombero delle imprese agro-pastorali l’Unione dei Comuni del Sarrabus convochi a Quirra un incontro fra tutte le parti interessate affinchè ciascuno si assuma gli impegni e le responsabilità di propria competenza: Governo, Regione,  Province di Cagliari e Ogliastra, Comuni; l’incontro dovrà essere aperto al contributo delle  organizzazioni sociali e di categoria, operatori economici e cittadini;

4)        Il Ministero della Difesa annulli tutte quelle attività che risultino inquinanti e quindi incompatibili con l’esercizio delle attività agro-pastorali in atto nel territorio;

5)        lo Stato Italiano avvii l’immediata bonifica dei territori inquinati con l’impegno di renderli  alla comunità per gli usi a cui erano precedentemente destinati; che si impegni dal punto di vista finanziario per il sostegno di tutto il comparto economico-produttivo a partire da oggi e sino al ripristino della normalità.



La coordinatrice del Circolo

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