lunedì 6 giugno 2011

Quirra e base militare: non è come mangiare una caramella!


La seconda riunione del tavolo tecnico per il caso Quirra si è conclusa, a seguito dei disagi espressi dagli operatori agricoli, con la proposta dei sindaci della zona di chiedere uno slittamento della data di sgombero del bestiame dal poligono militare.

Erano presenti i sindaci della zona interessata dalla presenza della base militare,  gli  assessori regionali alla sanità  e all’agricoltura,  l’assessore all’ambiente  della Provincia di Cagliari  e il Presidente della Provincia di Ogliastra. Assente il Presidente della Regione Cappellacci. Erano anche presenti rappresentanti delle organizzazioni agricole Coldiretti e Cia. Sono intervenuti, in qualità di esperti facenti capo al tavolo tecnico,  il dottor  Onnis e l’ing.  Codonesu. 

La sala polifunzionale del Comune di Villaputzu era strapiena e si respirava un’aria di rabbia e preoccupazione. Posizioni contrapposte: coloro che a priori chiedono la chiusura della base militare, militari e lavoratori  del Poligono che manifestano preoccupazione per il loro posto di lavoro,  cittadini e operatori economici che vogliono capire lo stato di  salute del territorio e dei suoi abitanti e ragionare serenamente sul proprio futuro: come si suol dire una guerra tra poveri! Ciò che preoccupa maggiormente è la mancanza di certezze: a distanza di quasi dieci anni da che si è iniziato a parlare di un possibile inquinamento del territorio del poligono non si sa ancora se, in che misura e di che cosa si tratti.  Senza qui voler dare colpe a nessuno ma sicuramente il problema è stato sottovalutato e trascurato.

1^ Considerazione:  è mai possibile che con tutti gli strumenti scientifici a disposizione non si riesca a venirne a capo?

Il dottor Onnis e l’ingegner Codonesu però ci hanno ricordato che: non si può pensare di avere una base militare  sperimentale  e far finta che stiamo mangiando una caramella! Credo che i cittadini abbiano il diritto di sapere con certezza e in tempi rapidi lo stato di salute del nostro territorio e di noi tutti: la salute  va messa al primo posto e non va barattata con nient’altro, sia che si tratti di  soldi sia che si tratti di posti di lavoro! E se inquinamento c’è stato a causa delle attività militari deve essere attuata immediatamente una attività di bonifica per ripristinare lo stato naturale del territorio.

2^ Considerazione: credo  che dopo oltre cinquant’anni i cittadini abbiano il diritto di chiedere una revisione della presenza militare nella zona.

Una cosa è certa: si potrà continuare a parlare di attività militare solamente se  il Poligono è in grado di garantire che le attività svolte non arrecano danno all’ambiente e ai cittadini (anche con un monitoraggio continuo). Il territorio è e deve essere fruibile da parte dei cittadini che devono poter continuare a svolgere le proprie attività che con enormi sacrifici hanno costruito.

3^ Considerazione,  un appello: parliamone serenamente senza contrapposizioni a prescindere,  non possiamo permetterci di essere divisi anche su una questione così importante.

Siamo tutti nella stessa barca e qualsiasi decisione presa sarà di fondamentale importanza per il futuro del nostro territorio.


Graziella Lai

Nessun commento:

Posta un commento